L’ingresso del Sole in Cancro segna il momento magico del solstizio estivo e, al pari di quello invernale in Capricorno, assistiamo ad un CAPOVOLGIMENTO rispetto alla stagione precedente; questi passaggi importanti sono sempre stati fortemente sentiti e festeggiati con rituali in cui i ruoli venivano invertiti: accadeva ai Saturnali romani o nelle feste popolari legate all’acqua nuova, la rugiada che dava fertilità e che poi furono proibiti nella Roma papalina, vedi il link:
Il popolo sentiva questo periodo come grande rinnovamento, talvolta inquietante, “caotico”, comunque gravido di forze naturali che poi davano adito a rituali di magia di ogni tipo.
La famosa opera di Sheakspeare “Sogno di una notte di mezza estate” rappresenta vividamente la confusione e l'inversione dei ruoli che la magica notte del solstizio può creare.
Questo capovolgimento era sentito dai popoli antichi di ogni parte del mondo: Celti, Maya, Incas… che costruivano edifici sacri proprio per celebrare il momento in cui il Sole raggiungeva l’acme di distanza o vicinanza alla terra.
I Greci, interpretando il cambiamento come momento di PASSAGGIO, hanno parlato di “porte”: PORTA DEGLI UOMINI il Cancro e PORTA DEGLI DEI il Capricorno.
Cancro e Capricorno rappresentano rispettivamente il culmine nord del percorso annuale del Sole e quello sud. I due punti vengono ritenuti momenti di passaggio importanti non solo per il calendario ma simbolici di tappe importanti nel CAMMINO INIZIATICO.
Già i pitagorici interpretavano il solstizio invernale come momento speciale in cui le divinità 'passavano' per entrare nel mondo materiale per aiutare gli umani (ecco perché si attribuì poi a Gesù la data del 24 dicembre) o per uscirne perché ormai liberi. Dal 21-24 giugno invece si pensava che il transito fosse riservato agli umani.
Ancor prima di essi Omero racconta di questo passaggio nell'Odissea, nell'episodio della GROTTA DELLE NAIADI "Due porte metton ad esso: ad Aquilon si volge l'una, e schiudesi all'uom; l'altra, che Noto guarda, ha più del divino, ed un mortale per lei non varca... ". (Odissea: XIII, 133, 137). Vedi il link Due entrate ha la grotta: una accessibile agli uomini, l'altra agli dei.
Il filosofo René Guénon immagina che queste 2 PORTE siano simbolo del CUORE, inteso come CAVERNA COSMICA; accetta e rafforza l'idea antica di Omero e dei pitagorici.
Il simbolismo della porta viene ripreso anche dai Romani che sistemarono il GIANO BIFRONTE sulle porte della città e diedero il suo nome al primo mese dell'anno (Ianuarius); la radice del nome di questa divinità (ianua= porta) ha infatti implicito il concetto di transito; alla stessa etimologia si può attribuire il nome Giovanni, portato da due santi: l'Evangelista e il Battista, le cui ricorrenze culminano entrambi con festività vicinissime ai solstizi (27 dicembre e 24 giugno).
Anche loro, come un Giano bifronte, indicano una doppia via: del CIELO e della TERRA.
La ricorrenza del Giovanni Battista ben si adatta all’elemento di cui il Cancro è il primo rappresentante nello zodiaco: l'ACQUA. L'acqua del Cancro è nuova e fresca, acqua di sorgente, simbolica di uno stadio iniziale che proseguirà con la trasformazione in Scorpione e con il dissolvimento nell’oceano del segno dei Pesci.
L’acqua del Giordano era acqua di rinascita, trasformativa; il Battesimo di Giovanni era vissuto in immersione totale nell'acqua , tanto da permettere al corpo eterico (detentore della memoria) di staccarsi per qualche istante dal fisico per dare all’adepto una percezione nuova di sé; aveva un fine evolutivo assolutamente speciale: risvegliare, in chi si sottoponeva, la MEMORIA DI SÉ.
Fino ad allora l'umanità era vissuta completamente legata all’etnia, al popolo, alla tribù e questo senso di appartenenza era appunto inscritto nei corpi vitali di ognuno; l’avvento della nuova era presupponeva che si sviluppassero gli ‘IO INDIVIDUALI', in modo che ognuno si sentisse cosciente di se stesso. Per questo il fatto che Giovanni avesse scelto la solitudine e il deserto è molto significativo del PROCESSO DI INDIVIDUALIZZAZIONE.
Si viveva un senso di separazione che poteva essere traumatica ma anche di recupero di una memoria più antica di quella tribale, si percepiva una nuova opportunità.
I cancerini portano in sé la memoria di questo evento, ecco perché sentono fortemente il distacco, come se fossero più degli altri portatori di questa novità; inoltre sanno che entrare nel ciclo delle nascite allontana (anche se temporaneamente) dal “grembo cosmico”, in cui tutto è indifferenziato, non ‘personale’; per questo restano di solito così attaccati alla famiglia, alla madre, alla ‘patria’. Ed è per questo che la loro sensibilità è così esasperata: è impresso in loro il travaglio della nascita e nelle relazioni si mantengono in atteggiamento protettivo, riservato; per loro uscire allo scoperto è come profanare la propria intimità.
Nei primi giorni successivi al solstizio ecco la festività dei santi PIETRO e PAOLO che ci propone un nuovo, doppio binomio, anch'esso assolutamente simbolico e perfetta espressione dei valori Cancro: due personaggi simili nell'importanza ma diversi nella provenienza e nell'esplicazione della propria missione e, in più, portatori di due oggetti sacri: una CHIAVE D'ORO e una D'ARGENTO che dovrebbero aprire le porte del Paradiso. Bisogna intuire e lasciarsi andare alla contemplazione dell'immagine di due porte, di due direzioni: l'una che sale, che conduce dalla Terra al Cielo, e l'altra che scende, che porta dal Cielo alla Terra. Una quindi l'apre l'uomo ed è d'argento, lunare; l'altra la apre la Divinità ed è d'oro, simbolo solare.
Per il cancerino il bilico tra scendere e salire, tra uscire allo scoperto o ritirarsi in sé resta un’opzione pericolosa; è legato ai ricordi, al nido; non ama le partenze e soffre per i distacchi; tende ad essere fedele ma è molto selettivo nei rapporti; si offende molto facilmente per l’estrema sensibilità che lo rende spesso anche metereopatico.
Sa elargire affettuosità profonde con gli intimi. Un’immagine che forse lo caratterizza più del GRANCHIO (corazzato e capace di retrocedere) è l' OSTRICA PERLIFERA che protegge e trasforma in preziosità le prove cui la vita l'ha sottoposta.
L’astro che governa il Cancro è la LUNA che, già da sola, ben rappresenta la molteplicità di questo segno, i suoi mutamenti di umore, la difficoltà di mantenere in uno scrigno tutti i sentimenti preziosi cui non può rinunciare. Il mito della Luna crescente è Artemide, la dea che appare indipendente ma si circonda di ‘sorelle’, difende con fermezza la loro privacy e punisce severamente gli oltraggi. Selene è la luna piena, felice di essere ‘gravida' della luce solare. Ecate è la luna calante, misteriosa, affascinante ma pericolosa. Come la Luna effettua i suoi mutamenti così un cancerino può alternare queste tipologie psicologiche.
Altri miti che ben interpretano questo segno sono spesso legati al concetto di MATERNITÀ: Teti, con la sua smania protettiva nei confronti del figlio Achille; Demetra che si chiude in sé e smette di far fruttificare la terra quando la figlia viene rapita; Persefone, eterna sua fanciulla, che ha grande bisogno della madre anche nella vita adulta. Estia è una dea vergine ma ben interpreta la psiche cancerina con il suo atteggiamento riservato, tra le mura domestiche, ma sempre al corrente di ciò che avveniva agli altri membri della famiglia olimpica.
Ad ogni segno dello Zodiaco viene attribuita una fatica di Eracle; alcuni attribuiscono al Cancro la cattura della Cerva di Cerinea, vedi il link , ma quella che ha dato origine proprio a questa costellazione è relativa alla prova con l' Idra di Lerna, vedi il link , le acque fresche che hanno dato vita ad un fiume sono rese torbide e stagnanti per la presenza del mostro le cui teste continuano a ricrearsi.
La prova si risolve nell'eliminare le teste cauterizzandole e accettando l’aiuto di un fratello (Ificle era il gemello di Eracle) per bloccare il DRAGO/IDRA che vuole impedire l’evoluzione.
Fermarsi, rinunciare, bloccare lo scorrere delle acque è spesso un problema del Cancro; l'uso del Fuoco, che è elemento del segno successivo, il Leone, ma pur sempre patrimonio anche cancerino in quanto facente parte della triade estiva, rappresenta la VOLONTÀ che va assolutamente attivata nella vita del Cancro ma da tutti gli altri segni che in modo particolare nel periodo estivo devono difendersi da forze che contrastano l'evoluzione.
Simbolicamente parlando c'è davvero un drago che in questo periodo dell’anno prende corpo…
Nel corso dell’anno la Terra respira: al solstizio invernale è nel momento di massima inspirazione; espirando tutto torna a svegliarsi, fiorire, crescere, così come crescono le ore di luce che il Sole invia; il 21 giugno l’espirazione è completa, tutto è stato dato ed è il momento di tornare ad inspirare. Dalla primavera all’estate però, le forze della natura sono diventate sempre più attive e c’è i rischio che attraggano l’uomo fuori di sé. L’anima tende ad aprirsi a tutto ciò che vive nel mondo esterno. I sogni che salgono dalla interiorità appaiono per un istante più concreti dei fatti materiali.
Intanto, nell’atmosfera fluttuano gli spiriti di natura, gli esseri elementari volteggiano intorno alle forme vegetali, salgono assecondando le direttive delle forze cosmiche che sovrintendono alla crescita e portano in aria i Sali che hanno estratto dalla terra.
L’aria, intanto, è sempre più permeata di calore. Nella chimica ermetica, il processo per cui l’aria diventa satura di calore è detto sulfurizzazione. Questo processo può essere immaginato come un guizzare di folgori nell’aria. Nell’aria rovente, lo Zolfo guizza come folgore.
In piena estate si forma nell’atmosfera una miscela alchemica di Sale, Mercurio, Zolfo.
Il corpo fisico-eterico si infiamma di un interiore fuoco sulfureo: una potente corrente caldo-luminosa percorre la spina dorsale, attraversa gli arti, sale dal sistema nervoso al cervello. Visto dal cosmo l’uomo appare lampeggiante di luce astrale, avvolto da una nube sulfurea che si eleva dal basso alla testa.
Una forza di contrasto si insinua per attirare nelle regioni del sogno, del sonno, dell’inconscio; l’uomo perde la capacità di concentrazione tipica dei periodi più freddi e, meno cosciente di sé, si lascia andare agli impulsi del corpo.
Mentre tutto sale in estate verso il cielo: l’acqua che evapora, gli spiriti di natura, i sali minerali, il rischio che la FORZA DI GRAVITÀ abbia la meglio sugli umani (a causa del “DRAGO ARHIMANICO”) è sempre presente.
Nel cuore della terra con un lungo lavorio si formano i cristalli: si dispongono secondo linee, piani, angoli, guidati da quella stessa forza che condensa le ossa umane, che le rende dure come la materia cristallina, indispensabili per l’attuazione della volontà.
È la VOLONTÀ la grande prova dell'estate per tutti noi ed è la grande prova del Cancro che deve sfoderare tutto il suo coraggio per non… “perdere la testa” nelle distrazioni “sulfuree”.
Ecco due frasi che il cancerino, dipendendo dallo stadio in cui si trova, può far proprie:
“Costruisco una casa illuminata e vi dimoro”
“L’isolamento sia la norma; tuttavia esista la folla”
MEDITAZIONE CON I COLORI
Mi immagino in collegamento con le forze cosmiche e traccio con il pastello a cera bianco linee invisibili che rappresentino le direttive delle forze cosmiche che minerali, vegetali e animali dovranno seguire. Con l’acquerello blu di prussia faccio sì che si formi una base madre che, salendo, incontri il giallo limone che invece prorompe come luce dal cielo. Lascio che si formi il verde e che si delineino nuovi elementi e forme; poi aggiungo il rosso dove sento che la vita si sta ‘coscientizzando’.