Il Carnevale e la Quaresima

IL CARNEVALE E LA QUARESIMA

27 febbraio 2019

Cosa accade nell’arco di tempo che intercorre tra le 13 NOTTI SANTE vicine al solstizio d’inverno e la SETTIMANA SANTA, che arriva subito dopo l'equinozio di primavera?
Abbiamo visto negli incontri precedenti l'azione dei pianeti Saturno e Urano che, signori dell'inverno, curano la protezione e la vivificazione dei semi sottoterra, sia nel piano biologico che in quello animico. L’essere umano, al pari della pianta, si ritira in sé, nella sua interiorità, prende contatto con la sua componente spirituale per poi, nell’ultimo mese invernale, uscire dal letargo con rinnovato vigore per affrontare il NUOVO che l’anno che ha davanti vorrà proporgli.

Il rinnovamento ‘pasquale' è però preceduto da due eventi: il CARNEVALE e la QUARESIMA. Entrambi si svolgono fondamentalmente nel periodo in cui il Sole termina di attraversare l'Acquario per poi dimorare un mese nel segno dei PESCI. In realtà è difficile attribuire esattamente ad un segno il periodo di ‘allegria’ del Carnevale e di ‘penitenza’ della Quaresima a causa della data basculante del PRIMO PLENILUNIO DI PRIMAVERA, momento in seguito al quale si celebra la PASQUA, fissata nella prima domenica che segue la luna piena. Avviene quindi che le due ricorrenze siano ospitate entrambi sia da Acquario che da Pesci; però il primo ha più attinenza con il periodo del Carnevale (e comunque di solito sono molti di più i giorni che lo investono), il secondo è invece patrimonio quasi esclusivo del segno dei Pesci.
Anche se il calendario segna una data drastica (il novilunio antecedente la prima lunazione di primavera) per definire la fine del Carnevale e l’inizio della Quaresima in astrologia ci troviamo a vederla ondeggiare tra gli ultimi due segni invernali. Questo dato non crea però confusione, ci porta anzi a interpretare in modo più approfondito ciò che avviene nel cuore umano quando ‘i semi si risvegliano’!

In questo periodo si sente nuova forza nascere nel corpo: per tutti gli animali inizia la stagione degli accoppiamenti, si esce dal letargo, si prepara il nido; nel mondo vegetale arrivano i primi fiori ma… quasi sempre, improvvisamente torna il freddo, spesso il maltempo! Anche dentro di noi sentiamo ondeggiare la vita, a volte in avanzata, altre in ritirata: vorremmo progettare ma in agguato sono spesso influenze e febbri. Questo oscillare ci spinge ad osservare quanti siano in noi gli impulsi vitali. Ad un occhio attento sarebbe possibile vedere quali parti di noi sono in subbuglio, quali forze vorrebbero esprimersi, quali sono energie di crescita, quali invece più legate al piacere fine a sé stesso…
Interessante l'etimologia della parola Carnevale: ‘Carnem levare' = far salire la carne!
Nel periodo di Natale si lavora sulla nostra natura superiore divina, nel Carnevale si prende invece coscienza della nostra natura inferiore. È tale lo stimolo al vivere, al rinnovamento, alla procreazione che l'umano si trova confuso tra la profondità dell’‘Uno' su cui Capricorno e solstizio lo hanno fatto riflettere e l’effervescenza dell’uraniano Acquario che per ‘svegliarlo' prova a farlo disperdere nei ‘noi', nella moltitudine, sia di stimoli che di raffigurazioni. In questo periodo dell’anno ci si può confrontare con le numerose sottopersonalità con cui ci identifichiamo.

I ‘piccoli io’ vengono ben rappresentati dalla moltitudine di maschere che scherzosamente indossiamo, ormai le più svariate ma soprattutto ben simbolizzate dalle maschere tradizionali del teatro italiano: l’avarizia di Pantalone, la presunzione di Balanzone, la tracotanza di Rugantino, la golosità di Gianduia, la pigrizia di Peppe Nappa… infiniti personaggi quanto infinite le personalità che a volte interpretiamo…
Prima fra tutte perché la più completa è la maschera di Arlecchino che sia nel suo vestito sia nel suo carattere ben rappresenta la “moltitudine”: si fa ora servo, ora bugiardo, ora tenero innamorato. Tradizioni di altri luoghi ed altre epoche conoscono questo personaggio/maschera; a volte viene identificata con un demone oppure come un re, vedi:

Link Arlecchino 1:

Link Arlecchino 2:

Possiamo dire che nel Carnevale si simula una sorta di “discesa agli inferi”, tramite bizzarrie e travestimenti per entrare catarticamente in contatto con la nostra parte oscura
Nel mercoledì delle "ceneri" il celebrante sparge un pizzico di cenere benedetta (derivata da rami e foglie di ulivo) sul capo o sulla fronte dei fedeli per ricordare loro la caducità della vita terrena: «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai”.

Come dover pensare a questo quando sento una tale spinta vitale in me? L'umano si trova a vivere in questa contraddizione. Il cosmico ciclo solare amorevolmente lo conduce a trovare una soluzione: l' “IO” del Capricorno prima incontra il “NOI” dell'Acquario e poi la MOLTITUDINE dei Pesci. In questo processo si vedono operare prima Saturno, poi Urano e infine Nettuno.
Nettuno insieme a Giove ha domicilio nel segno dei Pesci e porta ad un’amplificazione tale di vedute, di percezioni, di sensazioni che diventa facile perdersi: un oceano immenso che può essere CAOS, ma anche COSMOS.
La Quaresima offre la possibilità di recuperare la concentrazione dopo il periodo esasperato del Carnevale in cui la frammentazione negli io ci è apparsa evidente. Potrò perdermi ed identificarmi di volta in volta con le sottopersonalità oppure ricordare chi SONO, in attesa paziente e attenta della RESURREZIONE.

Infinite le modalità e possibilità con cui l’amore può manifestarsi. Per la nostra:
MEDITAZIONE CON I COLORI scegliamo per VENERE l'attributo più universale: VERTICORDIA, che apre i cuori. In che modo usiamo quest’apertura dipende da noi: “vissero felici e contenti” è un finale raro ma non impossibile.
Disegniamo rose con la cera bianca, sfumiamo gli acquerelli con i colori di Venere che sono anche quelli del chakra del cuore: rosa e verde smeraldo.

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