MEMORIA DI SE'- IL LAGO, COME LO SPECCHIO

Nel momento in cui l'acqua si ferma, in un secchio, in una pozzanghera, in un lago, ecco il formarsi di una superficie calma, riflettente, sicuramente il primo specchio che l’umanità abbia conosciuto, la prima occasione per ‘guardarsi’. Nello specchio è racchiuso un mistero inquietante, la sensazione di avere un doppio. Una controparte che però non sarà mai identica: come minimo l'immagine riflessa la vedrò al contrario!

L’idea di un mondo capovolto è legato alla credenza, comune in molte culture che il ‘mondo di là’ sia fatto alla rovescia di come noi lo vediamo e spesso in molte festività antiche si teatralizzava anche l'inversione di ruoli (ricchi- poveri, uomini-donne, umani-animali), come per avvicinarsi a questo altro mondo, doppio del nostro, così vicino ma invisibile. Un'eredità che abbiamo conservato è il Carnevale.

Lo specchio RIFLETTE, non crea, rimanda immagini. In qualche modo somiglia proprio all'acqua che, nella sua umiltà, si lascia portare dalla forza di gravità o dalle temperature che le si producono attorno.

Un importante specchio nel cielo è il nostro satellite, peraltro simbolicamente collegata con l'elemento ACQUA; la LUNA, signora del Cancro, segno legato alla nascita e alla maternità. La luna incanta i poeti proprio per il mistero che racchiude: il suo continuo cambiare, il suo tenere sempre una faccia nascosta, il suo apparente ‘lumeggiare' di luce però non sua, ma riflessa dal sole.

Sullo specchio si sono profusi leggende, miti e fiabe di ogni tipo. Vediamone alcuni:

	Narciso contempla la sua immagine riflessa nell'acqua del lago: è una forma di innamoramento di sé stesso, in forma egoica o sta guardando al di là? Da chi davvero è attratto? Che si trasformi in fiore può rappresentare non una caduta ma una sua spiritualizzazione, ora che ha scoperto qualcosa che, riflettendo il mondo materiale, apre la mente all'intuizione del mondo ‘altro’…
	Perseo grazie ad uno specchio riesce a decapitare Medusa; guardarla lo avrebbe pietrificato! Cosa ha dovuto guardare per restare padrone di sé? L’altro lato della realtà, quel doppio che, fuori del conosciuto forse è più reale del reale.
	Dioniso Zagreo viene divorato dai Titani proprio mentre, tra i giocattoli che gli hanno offerto, ha trovato uno specchio e vi si sta guardando. Lo specchio si frantumerà, portando nel mondo la frantumazione dell'unità ma nello stesso tempo la possibilità che ogni frammento possa rispecchiare il tutto, così come i frammenti del suo corpo divino continueranno ad esistere in noi umani, formati dall’incenerizzazione di due sostanze diverse: una sacra, l’altra profana.
	Simile, anche se con significato opposto (d’altronde il simbolo dello specchio si presta ad ambiguità! ) è il racconto contenuto nel prologo de “La regina delle nevi” di Andersen: lì lo specchio enfatizza solo il male e, frantumandosi, porta sulla terra tristezza ed aridità.
	Alice percorre due viaggi: uno scendendo in verticale in un mondo pieno di nonsense, l'altro attraversando in orizzontale lo specchio che la conduce in un’altra dimensione, in cui tutto è al contrario.
	La regina di Biancaneve usa invece lo specchio per vedere oltre. In questa fiaba lo specchio assume un preciso senso del vero: non ciò che potrebbe sembrare ma ciò che è.
	La dea giapponese Amaterasu ha come simbolo di se stessa proprio uno specchio, grazie al quale, rispecchiandosi e riconoscendosi come sole, uscì dalla grotta in cui si era nascosta lasciando il mondo nell'oscurità trovata.

La catoptromanzia, divinazione effettuata guardando in uno specchio, già conosciuta dalle streghe di Tessaglia, praticata da Cagliostro e ancora oggi dai seguaci della Wicca, è un chiaro esempio della misteriosa potenza che ha questo simbolo.

Che lo specchio sia un portale ha dato origine a credenze anche superstiziose come che le anime dei defunti vi rimangano intrappolate (in Europa), che demoni e vampiri non si riflettano o che si possa essere defraudati della propria anima (nativi americani).

Riassumendo possiamo dire che lo specchio è una sorta di porta; che poi il vero sia al di qua, al di là o nella superficie stessa dello specchio può variare a seconda delle interpretazioni, ma sempre simbolizza il bisogno che c'è, nell’uomo, di capire il mistero dell’oltre.

Ma leggiamo anche qualche citazione tratta da scritti religiosi:

Nel buddismo tibetano: “ La vacuità multiforme è riflessa in uno specchio”

Paolo, 1^Corinti 13,12: “ Noi ora vediamo in uno specchio, in enigma, ma verrà un tempo in cui vedremo faccia a faccia”

Nell'Islam: “Quel che possiamo percepire di Dio è simile all’immagine del sole riflesso nell’acqua”

Nel Sutra del Diamante: “Nella casa di Intra è detta esservi una rete di perle siffatta che se ne guardi una tutte le altre vedi in lei riflesse”

Questo paragone che fanno i mistici con il mistero dello specchiarsi per spiegare come possa essere intuita la realtà sovrasensibile lo approfondiremo nel prossimo incontro. Ora affrontiamo il mistero del doppio con la solita:

MEDITAZIONE CON I COLORI
La volta scorsa abbiamo piegato il foglio a metà, lo abbiamo bagnato e vi abbiamo lasciato in mezzo strisce colorate di carta velina. Oggi apriamo il foglio e , via via che stacchiamo i pezzi di carta, possiamo notare come le due parti si specchino una nell'altra. Prendiamo pennello e pastelli e completiamo l'opera, immaginando di avere davanti un paesaggio, verosimile o di immaginazione, che si specchia su un lago.

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