Il Leone di Nemea
... la personalità? solo un abito da indossare...

Il  Leone di Nemèa, mostro nato da Tifone e da Echidna, non poteva essere ucciso con nessun’arma, poiché la sua pelle era invulnerabile. Il leone si nascondeva in una grotta; Eracle lo seguiva ma poi se lo vedeva ricomparire alle spalle! La grotta aveva una doppia uscita. Quando se ne accorse raccolse legna e pietre e sbarrò una delle due uscite. Il leone rimase intrappolato.

Quante volte ci è sembrato di 'far tana' alla nostra personalità e poi ci siamo accorti che, proprio per la soddisfazione orgogliosa provata, ci si ripresentava? E spesso alle spalle, inizialmente non vista.

Eracle allora lo soffoca nella stretta delle sue braccia di acciaio.

E' quasi un abbraccio...Per alcuni istanti  diventa tutt'uno con lui, lo riconosce come sua semplice componente: non 'altro da sè', non un divoratore da temere, neanche un mostro invincibile ma un elemento da utilizzare. Gli toglie l'autonomia privandolo dell'uscita secondaria, lo isola in un posto chiuso, lo affronta, lo... 'assorbe' e...colpo di scena: lo scuoia e utilizza la sua pelle come vestito. “Siamo nel mondo ma non siamo del mondo”. La pelle della nostra personalità è ciò che ci serve per muoverci nel mondo. La vera essenza è tutt'altro.

Si serve della sua pelle come una veste e si ricopre il capo con la testa della bestia.

Ciò che c'era di buono nel leone Eracle lo utilizza come sua 'personalità', suo personale modo di muoversi per il mondo.
Il leone è simbolo di potenza, di sovranità, ma anche del Sole, dell'oro, della Forza penetrante della luce e del verbo.
La prova consiste nel vincere la fierezza orgogliosa e l’ostinazione di cui il leone è simbolo e sviluppare la sua nobiltà, la sua grandezza. Il candidato al 'risveglio' deve uccidere il leone della personalità, smascherare la bestia che vuol farla da padrona, eliminare il nocivo utilizzando la parte buona e utile.  La pelle del leone vinto d'ora in avanti costituirà la "divisa" di Eracle, l’abito che servirà a coprirlo, a offrirgli dei 'connotati' per affrontare le nuove prove.

MEDITAZIONE CON I COLORI
Ho davanti a me tutti i colori: scelgo quello che sento rappresentare di più il mio Essere più profondo, poi lo ammanto con strati di altri colori che sento miei,in modo che avviluppino il mio segreto e fungano da 'abito', da personalità con cui mi presento al mondo.

Patrizia Favorini