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Introduzione
La Foresta
Rosaspina
Cappuccetto
Rosso
Rosa
Rossa
La Bella
e la Bestia
Pelle
d'Asino
Biancaneve
Hansel
e Gretel
Principe
Ranocchio
Madama
Holle
Fratelino
e Sorellina
Mignolina
Pinocchio
I
Pinocchio
II
Pinocchio
III
Pinocchio
IV
Pinocchio
V
Pinocchio
Compendio
lI sei cigni La Regina
delle nevi
Jorinda e
Joringhello
Rapunzel Bianca come il latte,
rossa come il sangue
Vassilissa
la bella
Le Cenerentole Le belle
addormentate
Biancaneve e le scarpe
logorate dal ballo

Riflessioni sul simbolismo iniziatico offerto da queste due fiabe:
" L’amore delle tre melograne’ da “Fiabe italiane” (raccolte da Italo Calvino ed edite nel 1956)
'Le tre cetra’ da “Lo cunto de li cunti” (Giambattista Basile 1566-1632)


Quando delle immagini semplici ma altamente simboliche continuano a vibrare per secoli nell’inconscio di un popolo è assolutamente giusto e affascinante penetrarne il significato per capire dove si poggiano i contenuti più profondi della nostra anima.
La storia inizia con una FERITA (quante volte da un inconveniente, o da un dolore, ci si sono aperte nuove possibilità?): una lama usata in modo improprio, un piccolo incidente sconvolge la quiete domestica di una famiglia che, intorno alla tavola di ogni giorno, si nutre del cibo tradizionale, nel rispetto delle rassicuranti abitudini…
“… un figlio di Re, seduto a tavola, si ferì un dito tagliando una ricotta… Una goccia di sangue rossa cadde sulla bianca ricotta…”
La visione di questi due colori insieme gli appare come una scoperta, risveglia nel giovane un impulso di ricerca, una NUOVA POSSIBILITÀ:
“vorrei una donna bianca come il latte e rossa come il sangue” dice in modo convinto, ispirato!
Cosa ha intravisto in questi due colori insieme? La passione unita all’innocenza, il femminile unito al maschile, la morte unita alla vita, o comunque, forse, ha intuito una VISIONE DI UNITÀ?
Chi conosce un po' di linguaggio ALCHEMICO non può non notare che BIANCO e ROSSO ⬜sono facilmente riferibili ad ALBEDO E RUBEDO, fasi intermedia e finale della GRANDE OPERA! Ma sembrerebbe mancare la NIGREDO ⬛, che invece non solo è presente ma, come vedremo, percorre l’intero corso del racconto.
“Chi è bianca non è rossa, e chi è rossa non è bianca” continuano a ripetergli le persone semplici, quelle che vogliono limitarsi ai percorsi sicuri… ma ormai la scintilla è scoccata: un antico, dimenticato bisogno, un’arcana ‘NOSTALGIA DEL FUTURO’ lo ha completamente invaso.

Non sappiamo se si renda conto che sta per intraprendere un percorso pieno di prove, ma ha deciso: si metterà in VIAGGIO.
Nella versione napoletana, più antica, il VIAGGIO è più avvincente che nell'altra: descrive un itinerario che, partendo da varie tappe nel Mediterraneo gli fa via ABBANDONARE la flotta, i servitori e tutti gli orpelli con cui era partito e lo fa spingere, alla fine, nell' ‘OLTRE’, aldilà delle famose COLONNE D'ERCOLE, come se sapesse di trovare lì un MONDO diverso (che a quell’epoca veniva chiamato ‘nuovo’).

È proprio lì, nell' OCEANO, che incontra delle ISOLE FATATE e sperimenta il NUMERO TRE, il potente numero del ternario, della Trinità, della misteriosa somma di 1+2 che dà luogo alla creazione di un figlio, il numero simbolo delle operazioni alchemiche , il numero anche dei frutti che avrà in dono e che si ripeterà 3 volte, dando luogo solo nel terzo momento al risultato sperato.

Gli incontri del principe sono per il Basile, non a caso, tutti al FEMMINILE: incontra tre ORCHESSE; nelle prime due intravede il rischio di VENIRE DIVORATO: esse lo accolgono ma gli paventano il pericolo di incontrare le loro crudeli figlie e lui se ne va.
La terza orchessa è invece l’incontro fortunato: proprio come una dea della FORTUNA siede su una ruota, ha in braccio un paniere di ricco cibo e passa il tempo a dare dolci a degli ingrati asini. A lui no, al figlio di Re così audace oltre a buon cibo offre TRE CEDRI e gli dà un NUOVO COLTELLO per incidere la scorza dei frutti, lo munisce di un'arma che, avendolo inizialmente ferito, diverrà ora strumento da usare con la MASSIMA ATTENZIONE. Raccomanda però che lo faccia vicino casa e accanto a una fonte d’ACQUA
.

Nella versione abruzzese, più tarda di qualche secolo, assistiamo a leggere varianti: il viaggio non viene descritto, i cedri diventano MELOGRANE e il dono lo offre un vecchio saggio.
Inoltre il principino più recente ha una gran fretta di aprire i tre frutti e lo fa quasi subito, a differenza di quello antico del Basile che capisce l'importanza del ‘RITORNO A CASA’, luogo di partenza ma anche di ARRIVO per il cercatore spirituale.
Il taglio dei frutti è simile in entrambe le versioni: ai primi due tentativi l'acqua non arriva in tempo! C'è una mancanza di SINCRONICITÀ, forse dovuta dall'ansia, al desiderio, all'attaccamento al risultato (conosciamo bene noi meditanti queste sensazioni, umane ma nocive, da guardare ed evitare!). Infine, aprendo il frutto con l'ACQUA VIVIFICANTE DELLA PRESENZA MENTALE, al 3, la fanciulla fatata permane. È lì, il figlio di Re ha la sua sposa!
Il frutto è stato colto. Il TESORO è davvero conquistato? O solo intravisto?
La fanciulla è NUDA, COME LA VERITÀ, ma il principino vuole RIVESTIRLA! Di abiti degni sicuramente, ricchi, preziosi … ma non quanto lei.

Forse dovrebbe solo contemplarla ancora, assorbire la bellezza che la fanciulla emana… farsi guidare da lei, dalla sua semplicità… invece decide lui e corre a cercare delle coperture, delle vesti per poterla MOSTRARE!
La fa salire su un albero, perfetta sistemazione per una ‘figlia dei frutti’, ma... al riparo da occhi indiscreti? Purtroppo NO.
Ed ecco che per il principe inizia l' OPERA AL NERO.
Ricordiamo che, come nei sogni, anche nelle fiabe i personaggi rappresentano parti di noi: il principe è L’IO UMANO che con il suo giovane INTELLETTO, ricordandosi l'eredità a lui promessa, essendo figlio di RE, insegue L’ANIMA SUPERIORE. Ma la MENTE, non ancora guidata dal vero SÉ, gioca brutti scherzi e si perde nelle I M I T A Z I O N I !
Potremmo chiamare PARTE OSCURA quella ‘serva’ nera che popolarmente nelle due fiabe viene detta Saracina, termine oggigiorno improprio e offensivo ma che all'epoca era ritenuto normale per indicare qualcuno ‘sbagliato’. Anche nei sogni l'Uomo nero o chi per lui tende a rappresentare quella parte sconosciuta in ognuno di noi che chiamiamo O M B R A.

La brutta Saracina ha una padrona; da non confondere con quel Padrone di casa che in ambito spirituale rappresenta il SÉ RISVEGLIATO; questa padrona potrebbe rappresentare l’occhio vigile che abbiamo in noi, il ‘testimone’, o ‘maggiordomo’ (termine usato in Quarta Via e in MPA), colui che sa che c'è bisogno di A C Q U A e ordina alla servitrice di andarla a prendere.
Come sappiamo i nostri ‘piccoli io’ , se non osservati, non sono quasi mai obbedienti.
Siamo organizzati in M O L T E P L I C I S O T T O P E R S O N A L I T À che, se non guardate da vicino, vanno per conto loro e producono guasti nel nostro meraviglioso APPARATO PSICOFISICO che potrebbe essere una casa ospitale per ANIMA e SPIRITO.
La Saracina è andata da sola alla fontana; ha una brocca per prendere l'ACQUA.
Tutti possediamo dei contenitori da riempire (cuore, mente, corpo…), dipendendo da come e con che cosa li riempiamo costruiamo gioia o tormento, serenità o preoccupazione, salute o malattia…
La ragazza oscura inizialmente riempie d’acqua il suo contenitore; è un liquido buono, trasparente, e… RIFLETTENTE!
Pur essendo solo un'umile serva lei riesce a vedere il BELLO e VERO in quello S P E C C H I O ma … si ferma lì, NON GUARDA IN ALTO!È concentrata su se stessa e si attribuisce quella BELLEZZA.
Invece di continuare a guardare in profondità si accontenta di una VISIONE superficiale.
Presa dall' ILLUSIONE frantuma il contenitore, ritenendolo inutile; presa dall’enfasi di sé, guidata da uno di quegli io inferiori che potremmo chiamare VANITÀ ma che poi si evocano l'un l'altro riunendosi a grappolo: INVIDIA, MENZOGNA, PREPOTENZA, VIOLENZA, …l' E G O / Saracina frantuma la prima brocca! Poi la seconda, e infine la terza!

Un altro ternario, quasi contraltare negativo degli altri tre contenitori, i magici frutti, che invece avevano dato luogo alla NUMINOSA e LUMINOSA SCOPERTA!
È cosa buona per noi, figli di Re, eredi del REGNO, aver iniziato una sacra ricerca del BIANCO e del ROSSO.
Come al principe, a volte ci è stato dato un MOMENTO ILLUMINANTE ma il vero lavoro inizia con il NERO.
La NIGREDO inizia quando la nostra OMBRA viene allo SCOPERTO!
Possibile che il nostro premio, che la sposa del figlio di Re sia quell' essere nero, malvagio, assolutamente sbagliato che ha ucciso e continuerà ad uccidere il BENE?
Il principe in qualche modo ci cade: preso dall’inganno, sperando che poi le cose si aggiustino, accetta quel cambiamento… “è passata la brezza, m'ha cambiato la bellezza” “sono così un anno , poi torno nell’altro modo”… e cosa fa? Riveste quella struttura oscura e brutta con abiti ricchi, la COPRE, e la porta in carrozza. Non è felice, lo sa, ma si rassegna.
Per fortuna lo sforzo iniziale non viene dimenticato... ed è quella BELLEZZA VERA, da lui cercata e intravista, che non si rassegna!
La nostra anima con costanza amorevole, con gemiti, con continue modalità, con paziente capacità di T R A S F O R M A Z I O NE continua a seguirci nel nostro percorso di vita… Se non le apriamo la porta bussa alla finestra della nostra casa. Anche se il nostro EGO la trafigge trova un nuovo modo di produrre il BENE.



ESERCITAZIONI PER il laboratorio di
'BIANCA COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE'

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