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 DISPERDERE GLI UCCELLI DEL LAGO STINFALO
...potenza del suono cosmico...
Eracle deve riuscire ad eliminare gli uccelli del Lago Stinfalo.


Il simbolo del lago evoca l'idea di un occhio, l'occhio della terra, l'occhio che vede e riflette ciò che ha intorno. 'Se il tuo occhio è limpido...'  guarda con candore le immagini che vede. Nel lago di Stinfalo c'è un'invasione pericolosa...

...di esseri volanti dotati di artigli, becco, ali e penne di bronzo, di cui si servivano lanciandole come frecce, terrorizzando e colpendo la popolazione. Le bestie stavano moltiplicandosi a dismisura e tutta la zona attorno al lago era ormai infestata dal guano e il cielo pieno dei loro voli pesanti. Eracle tenta di colpirli con le sue frecce, intinte nel sangue velenoso dell' idra di Lerna, ma senza alcun risultato.
Riesce a superare la prova con l’aiuto di Atena,  che gli procura un nuovo strumento: dei timpani di bronzo. Con questi strumenti riesce a produrre un suono insopportabile per il loro udito. Supera la prova perchè gli uccelli si allontanano.

La dea della Sapienza è sempre accanto ad Eracle e lo guida in modo saggio: lo fa perchè sa che l'eroe è in buona fede e vuole veramente evolversi. E' interessante notare come lo strumento che gli offre per cacciare gli uccelli sia fatto dello stesso materiale di cui sono fatti loro...materiale talmente consistente che resiste alle frecce, così come i nostri pensieri negativi che resistono ai comuni mezzi da noi usati. Questo è infatti il simbolismo degli uccelli stinfalidi: possiamo leggere questa fatica paragonandoli ai nostri pensieri!
Il dono del pensiero è una ricchezza incredibile che noi possediamo ma che non sappiamo ancora usare. Viviamo il paradosso che spesso sono 'i pensieri che pensano noi', cioè ci lasciamo condurre, nelle nostre operazioni mentali, da 'nubi pensiero', 'egregore', 'forme mentali' create magari da altri, rafforzate dalla condivisione inconsapevole di altri ancora...viviamo immersi in questo oceano di energie basse, credendo di essere noi a pensare, quando invece è l'ammasso di pensieri già fatti che acquistando ancora più potere, usa le nostre menti.
A volte ci piacciono i nostri pensieri, a volte no: si può provare grande dolore accettando e producendo a ripetizione pensieri dolorosi, come l'astio, la disillusione, la gelosia... Si può dire che queste sono emozioni, certo, ma prima di essere tali sono stati pensieri. Se riuscissimo a 'stoppare' il collegamento con le egregore negative prima che queste arrivino ad affondare nella nostra sensibilità la nostra vita sarebbe molto meno dolorosa.
Quando il nostro pensare è particolarmente deleterio e ce ne accorgiamo qual è la nostra prima difesa? Di solito la rimozione, quella autentica, praticata dall'inconscio, o quella sprigionata dalla volontà: 'non devo, non dovrei, uno saggio non fa così, devo essere giusto e retto'...ecc. ecc...Convincerci che stiamo sbagliando a volte non basta, senza strumenti adeguati si inciampa in un'altra egregora potentisssima: il senso di colpa. la sensazione di inadeguatezza prese anche ad Eracle quando vide che le sue frecce, faticosamente conquistate, non funzionavano...
'Il simile si cura con il simile' , recita la regola omeopatica. Eracle usa il bronzo di Atena per sconfiggere il bronzo degli uccelli. La Saggezza possiede gli strumenti per disperdere le egregore negative.
Sarà il SUONO, il vivo suono concesso dalla divinità, che scaccerà le bestie metalliche, cioè non vive!
Due parti che, incontrandosi, producono un suono. L'Unità produce Suono, Verbo, Logos. Riunificando, dal due tornando all'Uno, si esprime la vibrazione creatrice, il suono cosmico, l' AUM che ha creato il mondo.
Quando siamo Uno? Quando siamo collegati con Atena, con la Saggezza, quando smettiamo di sentirci 'divisi', quando permettiamo alla nostra natura umana di ricongiungersi con la natura spirituale, quando deponiamo le nostre armi e lasciamo che sia il divino ...non ad operare per noi...ma ad avvicinarsi talmente tanto che noi stessi diveniamo capaci di operare! E tutto ciò avviene certamente nella meditazione, nel silenzio dell'avvicinamento all'oltre , ma poi deve esprimersi nella PAROLA. Sì, la nostra parola impregnata d' amore, connessa con l'Amore, non è più la parola buona del 'devo' o 'dovrei' ma diviene espressione del 'posso', cioè della POTENZA che mi è stata donata.

MEDITAZIONE CON I COLORI
Con i pastelli acquerellabili traccio i percorsi dei miei pensieri sul lago al centro del foglio, simbolo della mia capacità di percezione. Col pennello bagnato smuovo il colore, lo armonizzo, aggiungo, tolgo.

Patrizia Favorini

Gli uccelli del lago Stinfalo Gli uccelli del lago Stinfalo Gli uccelli del lago Stinfalo Gli uccelli del lago Stinfalo
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